LA SPALLA CHE RESPIRA

No, non è un titolo di un thriller o di un romanzo noir, ma è quello che ho potuto osservare recentemente in un paziente sottoposto ad una “per nulla routinaria” ecografia di spalla. Eh si! stavolta l’ecografia aveva ben ragione di essere eseguita perché era a seguito di un trauma da caduta accidentale dove il paziente si era appeso ad una ringhiera della scala per evitare il peggio

Ancora un volta i rilievi, osservando con gli “occhi curiosi” le strutture che compongono una spalla, hanno svelato un elemento particolare e molto fine che ci costringe necessariamente a considerare la interrelazione tra organi e apparati e a non pensare ad una compartimentalizzazione stagna tra le varie strutture anatomiche del nostro organismo.

Nella foto potete osservare una scansione orizzontale della cuffia con braccio addotto e in rotazione esterna, per esporre meglio il tendine del m. sottoscapolare.

E’ stato proprio durante questa scansione ecografica che ho osservato il “respiro” cioè questo particolare movimento del liquido contenuto all’interno della borsa sottodeltoidea che seguiva le fasi del respiro polmonare.

Noi osteopati siamo sempre portati a dover trovare, cercare, ricercare, confermare, confrontare e calcolare il movimento respiratorio primario (MRP o PRM) e le sue implicazioni con le strutture del nostro organismo, dimenticandoci troppo spesso che esiste un respiro polmonare che si trasferisce in ogni punto del corpo e che , assieme al flusso arterioso e venoso piuttosto che linfatico, permea i differenti tessuti e le differenti strutture.

La casualità di questo riscontro, ed  anche il suo essere speciale è legata alle caratteristiche di questo liquido bursale che, per le caratteristiche di evenienza post-traumatica, era “corpuscolato” poiché in parte emorragico.

Guardando l’immagine qui sopra e confrontandola con la clip potete seguire il movimento

Grazie a tutti e alla prossima volta!