Commentario osteopatico: chi ci (ri)conosce? – Il mistero di Cassandra

Per dirla tutta! Ma chi ci rinoscerà ? chi potrà mai, dopo questo, convenire che il riconoscimento dell’osteopatia in Italia, come di altre professioni “atipiche” , avrà un lieto fine?

Non possiamo prevedere nulla perché anche Cassandra, che vede tutto in anticipo senza l’illusione del sentimento buonista, ha dovuto arrendersi dopo anni e anni di tira e molla … , per dirla come il mio amico Eduardo Rossi, Grazie Ministro!

Siamo circondati ovunque da paradossi. Ci sono quelli che impiegati sino alle 17 p.m. vanno poi al corso di naturopatia, oppure i casalinghi e le casalinghe che frequentano corsi di massaggio ayurvedico. Sono anche molto frequentati i Corsi di massaggio tibetano e di “respirazione energetica”…

Paradossalmente sarà più facile riconoscere queste persone piuttosto che un ISEF osteopata, un Massaggiatore Osteopata un XXYY osteopata se non “sanitario”. La vera vergogna è che … altro che linguaggio comune, altro che dialetti … qui non si capiscono neppure le più semplici esclamazioni!

La lotta è tra chi vuole a tutti i costi accaparrarsi il diritto di dire chi è o non è abile alla professione…abile? no perchè qui non si dovrebbe parlare di abilità, quello che vedo è arrogarsi il diritto di dire che solo chi ha una formazione sanitaria può fare l’osteopata.

Bene! Allora in questo caso io Davide Bongiorno classe ’62, Medico Chirurgo, Specialista (quindi Graduato e Post-graduato) oltre che Osteopata Diplomato con Corso di “6” anni part-time, potrei forse avere più diritto di “svolgere la professione di osteopata”, rispetto a chi mi ha insegnato questa professione? più dei miei colleghi Osteopati? quale che sia la loro origine? Vogliamo dare ragione all’articolo a cui facevo riferimento nel post http://www.davidebongiorno.com/?p=1380 ??

Leggendo i vari post su Facebook (caro Philippe ho evitato di postare le mie critiche per non aggiungere benzina perchè hai ragione tu, Marco, Emilano e Bruno e gli altri amici e colleghi DO, che Osteopathy in FB è un luogo di discussione scientifica e la violenza deve starne fuori) ho però trovato le vecchie ferite nuovamente sanguinanti. Le vecchie arroganti frasi e i giudizi nei confronti di osteopati contro osteopati (guerra civile? no! guerra dei poveretti!) solo in base a quella che era la preparazione precedente alla scuola, dimenticando che tutti noi ci siamo formati nello stesso modo e che ognuno ha, da parte sua, arricchito il proprio mondo professionale e quello altrui, con le proprie esperienze. Un’arricchimento che ho paura di vedere cancellato e con anche l’avvallo di chi fa il nostro stesso lavoro, non solo dei politici che ne capiscono francamente poco.

ISEF contro Fisioterapisti, Fisioterapisti contro ISEF, Massofisioterapisti con Fisioterapisti, Fisioterapisti contro Massofisioterpaisti, Medici contro ISEF, ….basta!

Leggere giudizi sul fatto poi che i medici siano tutti, ma proprio tutti, venditori di farmaci e che non sappiano fare altro che sprecare il loro tempo come fossero dei << sempliciotti nel “centrocampo” della ricerca >> fa molto male, perchè io sono medico e non penso di meritare questo giudizio così come non penso lo debbano meritare quanti tra i medici si adoperano per il bene degli altri …  quando qualcuno di Voi untori avesse una peritonite ditegli di consultare il manuale di bioenergetica e di non correre in Pronto Soccorso perchè lì non ci sono mezze misure.

Invece che ridere in faccia agli altri bisognerebbe controbattere nelle ricerca vera allora…sempre che si sia in grado di farla in ambito osteopatico, perchè è lì che dobbiamo giocarcela, anche esponendoci in prima persona, fisicamente nei congressi e nei seminari, e non solo in un social!

Sentire Fisioterapisti dare addosso ai Massofisioterapisti che li avrebbero defraudati di un titolo, di competenze! ma quali? parliamoci chiaro ragazzi lavorando in ospedale ho visto la “grande autonomia decisionale” dei FKT o TDR che siglar si voglia. I più fortunati, pochi,  potevano davvero concorrere nel “decision making” per i pazienti ma gli altri erano solo degli strumenti al servizio di ortopedici e fisiatri.

Divide et impera! questo è quello che è stato fatto e la trappola nella quale tutti siamo caduti.

Ho avuto, per mia fortuna, la possibilità di insegnare materie mediche e materie osteopatiche in alcune scuole (cito su tutte CERDO e ATSAI) e di studenti ne ho visti passare tantissimi. L’unica discriminante è sempre stata l’abilità alla professione, non “abilitazione” perchè è tutt’altra cosa. Abile come osteopata vuol dire essere in grado di comprendere nel paziente il tipo ed il grado di disfunzione e provvedere con opportune manovre a eliminarla garantendo il risultato (la guarigione è altra cosa…prevede la malattia!). Essere abilitato alla professione vuole dire solo poterla fare ma non saperla fare.

Siamo tutti una sola cosa: Osteopati

Buon lavoro quindi a tutti Noi,  augurandoci che Cassandra torni a prevedere quello che piace e non la dura realtà 🙁

 P.S. Se diventerò antpatico a qualcuno me ne dispiaccio, ma non si può continuare a fingere cercando di piacere a tutti.

 

D. Bongiorno